venerdì 29 aprile 2011

Lorenzo "Jovanotti" Cherubini - Ora Tour 2011 - Acireale 26 Aprile

Nell'attesa che Anto, il quale conosce meglio di me il signor Cherubini, pubblici qualcosa, io vi do il link con alcune foto realizzate da me al concerrto di Acireale di martedi scorso.

Lorenzo "Jovanotti" Cherubini live Acireale 26-04-2011

Kappa.

Vi spiego cos'è un "Sickgroove": Alice in Chains - Check my Brain

Mi trovavo a cazzeggiare in giro per youtube (interessante valutare dei siti internet come dei luoghi fisici pieni di stanze, armadi e cassettini, ma questo non centra) cercando della buona musica per allietare le mie orecchie assetate di rock, e mi sono imbattuto in una delle band che hanno sfornato più "sickgroove" o "sickriff" da sempre. Cosa significa "sickgroove"? Proverò a spiegarvi prima cos'è il "groove", ma non in maniera tecnica, così come lo intendo io: il groove è quel tipo ritmo in una canzone, non importa che genere musicale sia, che ti costringe ad alzarti in piedi e a muovere il culo, e che quindi rende il pezzo un gran pezzo. "Sickgroove" è questo, ma in più è malato, è fuori di testa, a volte "acido", lisergico, qualcuno direbbe che ti fa avvolgerre nello "spleen" (ahahah). Bene, stavo dicendo che maestri in questo sono stati, e per me sono ancora, i grandi Alice in Chains, che come ben sapete si sono tornati nel 2009 con un bel disco, "Black Gives Way To Blue", con alla voce un sorprendente William DuVall, secondo me un ottimo sostituto del compianto Layne Stanley (Rip), che però per i nostalgici non sarà mai all'altezza del predecessore. Quello che non ha capito questa gente è che non sono in competizione, Layne non c'è più. Punto. Sono diversi.
Riassumendo: cazzeggiavo su yputube e mi sono imbattuto negli AIC ultima versione, e specificatamente in un loro "sickgroove" (che poi anche il video è "sick"), e adesso sono qui a scrivere perchè ho una gran voglia di proporvelo, anche se voi, sicuramente, popolo di bastardi internauti rochettari, conoscete già, sto parlando di "Check my Brain". Ma basta parole, luridi esseri striscianti, a voi il video!!!!

Kappa

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mercoledì 20 aprile 2011

AREA ROCK: PUNTATA SPECIALE "THE WALL"

La puntata odierna sarà dedicata ad una immensa opera rock: "The Wall" dei Pink Floyd. Verrà trasmesso l'intero album  che verrà commentato e spiegato da Kappa e Anto, con il contributo di Dj Ananas. Non perdetevi questa puntata!!!
Area Rock va in onda lunedi, mercoledi e venerdi dalle 14 alle 16 su Radio Phenomena, Mhz 87.700 oppure in streaming cliccando su http://www.streamsolution.it/onair/radiophenomena.asx

Grazie dell'attenzione.
Kappa.

sabato 16 aprile 2011

RECENSIONI : GUANO APES – BEL AIR

Uffa !
Ultimamente a parte i Foo Fighters ( lode all’infinito per il grande Dave Ghroll ) tutte le nuove uscite mi hanno puntualmente deluso, specie quelle che attendevo da tempo.
I Guano Apes non fanno differenza dunque, ed è un vero peccato, perché credevo che questi anni di inattività li avrebbero riportati in pista con ancora più forza e aggressività.
E invece “Sunday Lover”  la prima traccia del disco spiazza totalmente, quasi non si conosce più la voce ruvida dei bei tempi di Sandra Nasic, convertitasi in ….. ?????   le strutture musicali suonano un miscuglio pop-disco-rock strambo che stento a collegare con il loro nome. Mi avventuro avanti, magari sarà stata una divagazione da troppo alcool…
“Oh What a Night”  sembra restituirmi l Guano Apes originali, ma anche questo è un artefatto, la traccia è troppo “pulita” sembra tutto finto, no, non sono i Guano Apes che conoscevo, e purtroppo no, non si sono evoluti in meglio. Non basta qualche urlo cacciato li per mantenere il loro vecchio marchio, e le “nuove” sperimentazioni suonano davvero poco convinte, e di conseguenza poco credibili.
Le rimanenti tracce suonano tutte “commercialmente commestibili” ma non mi convincono.
In definitiva i Guano Apes hanno perso la loro identità passata, e quel che è peggio non ne hanno acquisito una nuova. Questo disco suona pieno di novità dal punto di vista delle strutture musicali e vocali, ma non riesce a farne proprie nemmeno una, tutto alla fine scivola via, un po come provare nuove acconciature allo specchio riempiendosi i capelli di gel, finchè tutto non si ammoscia e si inzacchera rendendo il risultato peggiore di prima.
Speriamo che miss Nasic e soci riconoscano di aver intrapreso una strada che porta ovunque, ma di non essere arrivati da nessuna parte.
Insomma tanti pezzi potenzialmente interessanti, ma che mancano di corpo, di groove, di tiro, mancano di quel qualcosa che ti fa apprezzare una canzone anche se ha due soli accordi, manca insomma quella cosa…….aspettate come è che si chiama…..ah ecco si…..l’identità.

ANTO


RECENSIONI : BEADY EYE – DIFFERENT GEAR STILL SPEEDING

Innanzitutto scusate il ritardo!!
Mi ero ripromesso di recensire questo disco nello stesso momento in cui ho ascoltato il primo fastidiosissimo singolo, sarà che i vecchi e oramai defunti  Oasis non mi hanno mai fatto impazzire, fatto sta che ( come sempre ) mi aspettavo un risultato sonoro ancora più schifoso dall’epoca dei due fratelli.
“Four letter World” invece apre il disco in maniera quasi piacevole. ( se vogliamo proprio soprassedere sulla voce del fratello superstite, che comunque suona sempre meglio del suo ancor più sinusitico consanguineo )
La scanzonata “Millionaire” scivola tranquilla e senza pretese, ma già dalla traccia successiva “The Roller” ecco che ritorna l’incubo/clichè Oasis, lo solita struttura strumentale e vocale, e quel pseudo tentativo/influenza ( pessimamente riuscito ) che richiama i Beatles ( ma loro non rispondono peccato!!!) e che fanno del pezzo il primo strazio del disco.
La successiva “Beatles and Stones”  non dispiace, anche se arrivati già alla quinta  traccia (“ Wind Up Dream”) , si capisce che i Beady Eye hanno sparato tutte le loro cartucce, nel senso che più di quanto ascoltato non ci sarà. La band viaggia su binari alquanto statici, evidenziando i loro limiti creativi e strumentali, che sono succubi della loro esperienza musicale passata.
Probabilmente è proprio questo che i loro affezionati si aspettano, e questo è quanto loro stessi sanno fare meglio, dunque tutti contenti.
Tranne io ovviamente che mi illudo ancora di trovare aria nuova.


ANTO


martedì 12 aprile 2011

RECENSIONI: FOO FIGHTERS - WASTING LIGHT

Sono passati  4 anni dal loro ultimo lavoro in studio, 4 anni in cui certo Dave Grohl non si è risparmiato tournee mondiali e collaborazioni con in più disparati artisti, ma adesso eccoli qui con il loro FF7 (il Foo Fighters 7h Album): Wasting Light.
Anche questo disco si apre con la loro proverbiale energia, si evolve rispetto ai precedenti per le ritmiche e i riff di chitarra che sono un po meno all’unisono, ma creano dei giochi e degli intrecci ritmici intressanti. Da notare che torna nella line up anche Pat  Smear alla chitarra, facendo arrivare la band a 5 elementi. Ottimo l’apporto vocale del batterista Taylor Hawkins.White Limo”, girato interamente in vhs e con ospitata speciale di Lemmy Kilmister (chi non sa chi è si vada a ripassare un po di fondamenti di musica rock).
Un’altra curiosità sul disco  è che è stato interamente registrato nel garage di Dave Grohl esclusivamente su materiale analogico (e si sente), e prodotto da Buch Vig.
Vi presento la tracklist di quello che è stato definito dal frontman tuttofare Dave come il disco più heavy della storia:

1.     "Bridge Burning"
2.     "Rope"
3.     "Dear Rosemary"
4.     "White Limo"
5.     "Arlandria"
6.     "These Days"
7.     "Back  Forth"
8.     "A Matter Of Time"
9.     "Miss The Misery"
10.  "I Should Have Known"
11.  "Walk"

Tracce consigliate? Tutte! Le canzoni sono un sapiente mix di potenza e melodia, di riff hard rock e linee vocali che arrivano a sfiorare il pop, senza essere banali. Forse l’unica canzone che sa mi ha annoiato un po è “These Days”, ma non è escluso che ascoltando il disco per un mese di fila mi innamori anche di quello. Secondo me una delle migliori uscite del 2011 (dite che è troppo presto per dirlo?). Non ci resta che aspettarli al Rock in Idrho il 15 giugno, e tra il 16 aprile, per gli ingordi come me, l’uscita di “Medium Rare”, un intero album di cover che hanno registrato nella loro carriera e che uscirà esclusivamente in  vinile…

Kappa.