martedì 22 febbraio 2011

RECENSIONE: ZUCCHERO – CHOCABECK

Ve lo dico subito: questo è un gran bel disco!!! E se zucchero è riuscito a farmi affermare questa frase vuole dire che c’è ancora speranza in questo mondo. Questo disco trasuda di malinconia, speranza e tranquillità, come le terre e le campagne alle quali si e sipirato Adelmo, sfornando un concept album che parla di una giornata di festa vissuta al suo paese, dall’alba al tramoto, un giorno della sua infanzia.
Il titolo, “Chocabeck”, e la translitterazione di “Ciocabec”, ovvero “becco che  fa rumore”, ed è legato al ricordo di un’infanzia di ristrettezze economiche, quando alla domanda del piccolo Adelmo che chiedeva cosa ci fosse da mangiare, questi rispondeva “ciocabec”.
Le canzoni all’interno di questo album sono abbastanza omogenee, atmosfere rarefatte, le batterie e i bassi incalzanti che ci aspettiamo dal Fornaciari sono sostituiti invece da organi, pianoforti, archi e chitarre acustiche. Un disco che profuma di campagna e di sogni, che ti lascia un buon sapore genuino in bocca.
Non voglio mettermi a snocciolare il brani uno per uno, vi dico solo che il disco lo trovo molto vicino come tematiche e suoni alla de gregoriana “Diamamte” di “Oro, incenso & Birra”. E che hanno collaborato gente come Francesco Guccini, nell’open track “Un soffio caldo”, o Bono degli U2 che ha scritto il testo in inglese per il secondo brano “Someone else’s tears” ovvero “Il suono della domenica”, o Brian Wilson dei  Beach Boys ha cantato i cori di “Chocabeck”, mentre un certo Iggy Pop ha firmato el vesrioni inglesi di “Alla fine” e “Cockabeck”, che diventano “Too late” e “Spirit together”, e ancora con Pacifico scrive “Oltre la fine” e con  Roland Orzabal dei Tears for Fears  firma la canzone finale, “God bless the child”. Queste sono le premesse, se poi mettiamo che il disco è stato prodotto da Don Wars (Rolling Stones, Bob Dylan, Iggy Pop, Carly Simon, B.B. King) e Brendan O’Brien (Black Crowes, Pearl Jam, The Offspring, Bruce Springsteen, Red Hot Chili Peppers, Aerosmith)…
Ma la cosa bella è che senza queste informazioni, il disco è bello e funziona lo stesso e rende giustizia a un artista che ha segnato dei momenti storici della musica contemporanea, che non sto qui a elencarvi, altrimenti no nfiniamo più. Bene che dire? Fatevi cullare da questo disco, ance se siete tra quelli che, come me, nelle ultime produzioni hanno storto abbondantemente il naso.


Kappa.

  1. UN SOFFIO CALDO
  2. IL SUONO DELLA DOMENICA
  3. SOLDATI NELLA MIA CITTA'
  4. E' UN PECCATO MORIR
  5. VEDO NERO
  6. OLTRE LE RIVE
  7. UN UOVO SODO
  8. CHOCABECK
  9. ALLA FINE
  10. SPICINFRIN BOY
  11. GOD BLESS THE CHILD


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