martedì 22 febbraio 2011

RECENSIONI : ANNA CALVI - OMONIMO

Entro subito in tema dicendo che il paragone che qualcuno ha osato fare per la canzone biglietto-da visita di questo disco-debutto ( Rider To The Sea), di Miss Anna Calvi, accostandogli qualcosa di “Morriconiano”, si rivela quanto mai fondata, anche se non eccessivamente vicina, qualcosa a metà strada direi, tra Morricone western e i Calexico.
Il disco continua strisciando letteralmente al suono della voce della Calvi, tra mille metamorfosi. Si arriva dunque già alla seconda traccia ( No More Words)  in una contesto mutato, reso denso e viscoso dal vortice lento dei sussurri della sua voce. Passati questi quasi 4 minuti si arriva in un’altra dimensione, “Desire” infatti porta in se qualcosa degli anni 80 rock, ( cosa che non mi entusiasma molto) mischiata ad un vago sentore “Springsteeniano”. “Suzanne and I” la traccia successiva, marca ancora di più questa ( buia!!) influenza anni 80, fino a riscaraventarci ancora in un contesto di ballad intima e scarna (First We KIss ) che si apre nel finale di nuovo ad sonorità rock-desertiche.
Insomma il disco cerca di sfuggire ad ogni etichettatura , rimbalzando tra suoni ipnotici e rimandi glamour rock, che ne fanno di sicuro un disco non statico e banale,  sicuramente lodevole per essere un debutto, personalmente nel contesto ( dopo parecchi attenti ascolti) non mi ha fatto entusiasmare più di tanto, in conclusione posso dire che il disco non mi piace, ma questo ovviamente è solo un mio punto di vista, e pertanto  come sempre opinabilissimo.
P.S
Lo spazio per i commenti è fatto apposta! Qualora qualcuno non si trovi d’accordo, la sua opinione è ben accetta, ovviamente non per questo significa che di conseguenza verrà ritenuta rilevante.(ah ah ah )
See you soon

ANTO


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