giovedì 17 febbraio 2011

RECENSIONI: FABRI FIBRA - CONTROCULTURA

Il vitello senza più i piedi è stato più fortunato di me, l'ascolto forzato di Controcultura ha delle controindicazioni mica da niente.
Per fortuna ora è finito, non so sinceramente cosa pensare di questa roba, l'unico aspetto positivo del disco è che è talmente finto che i soldi che faranno vendendolo e trasmettendolo in radio o ovunque trovino il coraggio di farlo, sono soldi mandati dal cielo.
Insomma Fabri Fibra fa il Fabri Fibra per tutto il disco, mandandole a dire a questo e a quello facendo veramente paura a tutti eh!
Non si salva nessuno da Topo Gigio alle lobbies che dominano il mondo.
Ok...
Adesso penso che si possa passare oltre.
Non so quante altre persone abbiano avuto il coraggio di ascoltare il disco dall'inizio alla fine, io in qualche modo ce l'ho fatta e sono ancora qui, quindi adesso sappiamo che l'essere umano può sopravvivere anche a questo.

DJ Ananas

9 commenti:

Giuseppe ha detto...

La recensione? Onestamente il disco non l'ho ascoltato perché non amo il rap/hiphop, magari capita di ascoltare qualche canzone in radio (quando la si accende...), insomma non sono un fan di Fabri Fibra, ascolto, ma permettimi di evidenziare che questa non è una recensione, ma un mucchietto di aborti di assiomi. La cosa che più mi lascia perplesso è la definizione di disco finto: la verità non si trova nei dischi...

Carmine ha detto...

ciao, a me è paiciuta. saranno anche assiomi, ma qualcuno che dice che non gli piace sta roba finalmente, che mi trovo a canticchiare perchè la si sente ovunque.
comunque non si parla in nessun posto di verità ne disco, ma di disco finto, costruito ad hoc! ci sono dei dischi veri, che non sono fatti per essere venduti e basta. E comunque la verità sta nei dischi, nella musica come nelle altre forme di arte, secondo me.

Unknown ha detto...

I contenuti della recensione hanno la mia totale approvazione. E in secondo piano passano dunque alcuni piccoli errori di punteggiatura.
Un abbraccio, DeB.

Anonimo ha detto...

Ciao, anche a me è piaciuta questa recensione. Penso che su Fabri Fibra cmq c'è ben poco da dire. La musica per me è emozione, ma lui non mi emoziona. Trovo patetico che a tratti mi critichi il sistema. Quello che percepisco è che parla di certi argomenti tanto per, non crede in quello che dice e le canta tanto per cantà! Tutte le volte che non ho il piacere di ascoltarlo rimango perplessa..Soprattutto la canzone "Donne". E' terribile. La musica è anche verità...Si sono d'accordo. E penso che nel caso del buon Fabri la verità è che tramite le sue canzoni, di fesserie ne dice un bel pò :)

Piero Psycho ha detto...

... secondo me la recensione poteva essere ancora più dura, anche se il paragone con il "vitello senza più i piedi" (sappiamo la fine che l'orsacchiotto gli ha fatto fare :D ) mi è piaciuto tantissimo ...
Credo che in quest'albun F.F. abbia provato (a mio modesto avviso inutilmente ... ) a dimostrare a chi lo accusava di usare "alla rinfusa rime prese dagli USA", di essere un innovativo poeta, tra l'altro OMAGGIANDO ( ...???...) i Clash, riadattando il video di Rock in the casbah.
Non voglio fare "l'esperto" ma senza rifugiarmi in freestyle di nicchia o rapper talmente underground da essere pressocchè sconosciuti, credo esista mooooolto di meglio nel panorama rappistico italiano.

Giuseppe ha detto...

Dire a me non piace non equivale a fare una recensione di un disco. Il senso del mio intervento, credo abbastanza chiaro, si indirizzava in tal senso. Parlare di disco finto, almeno che non si intenda proprio materialmente finto (che so fatto di materiale che non permette l'utilizzo dello stesso) credo implichi un discorso di falsità ideologica ed il contrario della falsità ideologica è la verità ideologica, cioè di contenuti. Se Fibra sostiene nei suoi dischi che per lui i vip sono in trip (esempio sull'unica canzone che ho ascoltato) sulla base dell'ascolto come posso dire che Fibra è finto nel sostenere questo suo pensiero? Il disco è finto... Fibra non crede in quello che dice... Da quali fonti si estraggono queste vostre verità? Sul concetto di verità nell'arte ci sarebbe tanto da dire... Heidegger ha scritto un saggio su ciò. Nell'opera d'arte, diceva Heidegger c'è la verità. Perché l'opera d'arte, secondo il filosofo, rappresenta le cose nella loro essenza riuscendo ad andare oltre la loro obbiettività. Secondo Heidegger la verità si deve intederla come non nascondimento. Così, l'artista mette a nudo la verità delle cose svelandone l'essenza che il dato materiale delle stesse non riesce a mostrare. In pratica, sui concetti heideggeriani possiamo basare il cubismo di Picasso, l'Arte di Picasso. La musica è arte? Come l'architettura, la pittura, la scrittura? Se fossero letti in modo superficiali questi concetti si arriverebbe a concludere in un ridicolo assioma secondo cui ogni arte è vera e quindi ogni artista dice la verità ergo Fibra è verità. E' bello sostenere che la verità sta nei dischi, che la musica è anche verità, ecc. ecc.. Però ancora non abbiamo detto di quale verità stiamo parlando. Cercare la verità in un disco creato appositamente per vendere copie su copie, destinato al mercato, è un errore umano che ci sta allontanando dall'arte come verità e dalla verità che sta nell'arte. Anche nel senso heideggeriano della verità. Nietzsche, ad esempio, sosteneva la non verità. Ed in verità (eheh) anche Heidegger stesso, pur disquisendo della verità nell'opera d'arte, parlò della duplice natura della verità che è anche non verità. Concludendo, il mio sostenere che la verità non sta nei dischi voleva significare che non bisogna riconoscere qualità a soggetti e oggetti che tali qualità non possono avere. Ontologicamente. Al prezzo di dover altrimenti ammettere che Fibra è verità.

Kappa ha detto...

Ragazzo ma che te sei fumato??? Allora un disco vero è quando semplicemente ci metti sentimento in quello che dici, non quando costruisci le cose ad hoc per parlar male della società, per poi adeguarti ad essa con canzonette del cazzo, e cercare di prendere tutti. Parli di architettura? l'architettura è un tipo di arte diversa, che non parla, non cerca di insegnare all'uomo nella maggiorparte del caso, come fanno la pittura, la muica, la fotografia, il cinema. dai non voler difendere per forza una cosa che no ti sei manco degnato ad ascoltare. daiiiii, e poi falla girare!!!

Anto ha detto...

mi permetto, visto che il valore delle masturbazioni cerebrali ottenute su questa diatriba sfiorano il delirio, vorrei puntualizzare che si tratta di un semplice commento/recensione (che è l'espressione di un punti di vista personale e non un assioma) per cui direi che accostare la "verità artistica" dei contenuti di un disco di Fabri Fibra addirittura a Picasso mi sembra quantomai ridicolo. Non voglio andare oltre sul tentativo di sboroneria intellettuale perpetrata dall'utente che commentava la recensione del disco, ma anzi approfitto , ringraziandolo, per aver espresso il suo personale parere. Anche se dal mio punto di vista poteva evitare di sovraccare cosi tanto la sua materia cerebrale visto che in fondo di Fabri Fibra si tratta, e non del David di Michelangelo.

Ebony ha detto...

grazie al cielo c'è ancora qualcuno che capisce l'inutilità i questo essere.