venerdì 11 febbraio 2011

RECENSIONI: LORENZO JOVANOTTI CHERUBINI - ORA

Lorenzo sinceramente mi è sempre stato simpatico, ho sempre seguito con interesse ed entusiasmo le sue metamorfosi musicali, lo considero davvero un artista formidabile, e alcune delle sue canzoni le ho sbattute di diritto nel mio archivio delle più belle poesie in musica. Tralasciando poi che qualcuno dice addirittura che gli somiglio ( fisicamente) un po’, la mia opinione appare già abbastanza chiara. Ovviamente questo non è bastato per influenzare il mio approccio al disco, che sinceramente , vi dirò, parte sempre un pochino polarizzato sul Negativo, in modo che, non aspettandomi tanto, in qualche modo non possa essere tanto deluso . Viceversa la meraviglia alla Positiva eventuale sorpresa è ancora più enfatizzata. Dunque ?.....
Come direbbe uno dei miei filosofi urbani preferiti….”la seconda che hai detto”.

Sono bastati i primi 5 secondi di “Megamix” la prima traccia del disco, per illuminarmi e farmi capire che “l’elettronica calda “ come Lorenzo stesso l’ha definita, esiste, e lui l’ha trovata davvero !!!
“Tutto l’amore che ho “ già singolo tormentone alla radio, ci regala il biglietto da visita del disco, ma è andando avanti che ci si rende conto che l’intento di Lorenzo è stato rispettato in pieno, ( “ MI piacerebbe fare un disco di Musica per le feste…qualcosa che stimoli la produzione di dopamina “ )  Lorenzo : missione compiuta.
Su questa giostra a ritmo dance comunque troviamo anche il Lorenzo intimo ( “Le tasche piene di sassi” ) in versione acustica, ma lo spettacolo puro è rimbalzare tra la vera dance, quella che ti fa muovere anche senza il tuo volere, ( “La medicina”, “La porta è aperta”, “Rosso D’emozione” ) e ti schiaffeggia con la poesia supermetricaurbana di un grande pensatore.
“Spingo il tempo al massimo” è l’incontro  tra i Crystal Method ed Edoardo Sanguineti, Fantastica.
Bellissime le collaborazioni, nel  funky-elettro-rap di “Battiti di ali di farfalla “ vede il featuring del grande Micheal Franti, l’elettronica calda ( e dolce aggiungerei io ) mischiata al vento d’africa in “La bella vita” con Amadou & Mariam, un inaspettato Luca Carboni nella sussurrata riflessione di “L’aspetto Umano”.
“Il più grande spettacolo dopo il Big Bang” è Lorenzo Jovanotti all’ennesima potenza, e “Quando sarò vecchio” è la canzone che tutti avremmo voluto scrivere, qualcuno ci ha trovato dentro un che di “Celentaniano”…io ci ho trovato perfino il grande De Andrè.
“….eppure non mi sono mai sentito cosi libero” canta in “Sulla frontiera”  e tutto il disco lo ribadisce ad alta voce.
Una considerazione sulla copertina e i lavori grafici, a cura di Cattelan, artista che, oggettivamente geniale, a me, col rispetto parlando mi ha sempre lasciato indifferente, o al massimo mi ha fatto un pochino  cagare.
Per questo si è tenuto un po’ basso, è il risultato può anche essere considerato gradevole/interessante/bello.
concludendo:
Lunga Vita a Lorenzo.

Anto.


1 commento:

Anonimo ha detto...

Spingo il tempo al massimo, al massimo!!!