mercoledì 9 febbraio 2011

THE WALL LIVE ULTIMA CHIAMATA

Carissimi bastardi, il momento sacro per tutti i fan dei Pink Floyd in Italia come sapete si avvicina.
Torna infatti live una delle opere musicali più belle ispirate e geniali di tutta la storia della musica:
The Wall.
E anche se non saranno i free four a calpestare lo stage del Mediolanum forum il prossimo Aprile, (per ovvi motivi che oramai conosciamo benissimo a partire dalla storica rottura tra i componenti, e la conseguente  dipartita del caro Richard Wright ) rimane comunque il baluardo che The Wall lo ha concepito:  Mr Roger Waters.
Il tour è già in giro per il mondo da un bel pò, partito negli ultimi mesi del 2010 dall’America, sbarcherà in Italia per  4 date nel mese di Aprile, rispettivamente 1, 2 , 3, e 5 ( date ovviamente esaurite già da mesi) e per altre due repliche il 6 e 7 Luglio sempre al Forum di Assago.
Si tratta, indipendentemente dal credo musicale, di un’opera imperdibile, e se consideriamo che Roger Waters non è più un giovanotto, potremmo anche dedurre che si tratti dell’ultimo giro buono  di giostra, per poter dire, ricordando un giorno le vostre fottute esperienze di vita:  io c’ero.
Ho assistito al concerto tenutosi al Bankatlantic Center di Fourt Lauderdale in Florida il 14 Novembre 2010. Personalmente le mie considerazioni dopo le prime canzoni non erano proprio il massimo.
Da tenere  conto il distacco che ho cercato di mantenere non appena entrato , cercando di mettere da parte la venerazione che ho per Waters e per The Wall in particolare, ho mantenuto a freno l’entusiasmo per cercare di capire se davvero Mr Waters voleva tornare a emozionarci dopo 20 anni, con la sua opera più formidabile, o se invece era rimasto a corto di idee e pensava di dare un altro buon colpo per il suo fondo pensione.
Come dicevo, inizialmente quest’ultima idea era quella che si stava  facendo strada, mi sembrava  tutto un po’  troppo rimodernato, adattato per un revival di plastica modello “i bei tempi che furono”  in chiave hi-tech.
Ovviamente non vi dirò cosa mi è piaciuto e cosa no, almeno non ancora. Per rispetto a coloro i quali The Wall lo vedranno per la prima volta.
Fatto sta che il mio proposito di non farmi coinvolgere troppo è naufragato anche abbastanza velocemente. In realtà lo speravo con tutto il cuore. E dunque giù a urlare “We don’t need no education”, con le braccia incrociate in aria, nel segno del martello. In una emozione sempre più grande, che mi ha fatto piangere con il migliore dei miei sorrisi, consolidando sempre più in me l’idea che non esistono più artisti cosi.

Anto.


5 commenti:

salvo ha detto...

MITICOHHHHH!!!!!

Sickgroove ha detto...

il primo commento meerita una risposta, eccola:

Anonimo ha detto...

Belle cose....un po' di musicultura!....Sa

Unknown ha detto...

Apprezzo il tuo tentativo di non essere di parte...ma io ancora ricordo che uno dei sogni era quello di farli venire a suonare proprio vicino casa tua...ti sei tradito con le braccia a martello, ma che dirti...meno male in memoria di tempi andati!

sailer ha detto...

Bell'articolo