martedì 15 febbraio 2011

RECENSIONI : PJ Harvey - Let England shake

Let England shake, ottavo lavoro solista della cantautrice inglese, è un disco che ha il chiaro intento di smuovere coscienze con i suoi testi per lo più incentrati su un unico argomento portante: la guerra.
Questo velo nero si estende dalla prima all'ultima traccia senza mai affossare il lavoro in quello che normalmente ci si aspetterebbe da un disco che tratta questi argomenti, infatti le ballate sono piene di una vitalità e di una ricerca interiore mai lasciata al caso.
Il disco comincia con la traccia da cui prende il nome, in cui vi è un'atmosfera sognante anche grazie al fatto che l'album è registrato in una chiesa con un effetto riverbero naturale che aumenta la sensazione di trovarsi in un luogo lontano, come un punto di vista esterno e mai arrabbiato, nonostante i temi trattati.
PJ Harvey, in questo disco molto acustico, continua la sua sperimentazione senza lasciare che la banalità si avvicini all'arrangiamento che comunque sembra restituire un lavoro molto compatto da questo punto di vista, senza alti e bassi.
"Com'è stato arato il nostro glorioso paese?" si chiede PJ Harvey, nella terza traccia del disco: "The glorious land".
"Il nostro paese è stato arato da carri armati e passi di marcia" questa è la risposta che ci suggerisce la sua impeccabile voce.
Il pezzo è molto orecchiabile e in qualche modo ricorda alcuni brani della PJ Harvey del passato asciugati da tutto ciò che è superfluo.
"On Battleship hill" è forse uno dei pezzi più insoliti per la musicista inglese, in cui, accompagnata solo da una chitarra. lascia la sua voce addentrarsi in una piccola interpretazione quasi lirica per poi riprendere una ballata sottolineata dalle note di un delicato pianoforte che si conclude ripetendo: "la crudele natura ha vinto ancora".
In conclusione però l'album scivola via senza lasciarci canzoni memorabili, purtroppo, l'impressione in definitiva è che il lavoro possa risultare un po' piatto da questo punto di vista anche se rimane senza dubbio un buon lavoro che non deluderà i fan dell'artista.

DJ Ananas

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bella recensione! uno spaccato dettagliato degli stati d'animi suscitati d questo disco...
w l'ananas w la futta esotica